Cittadini di nuovo alle urne. Si deciderà se sostituire «Balneario» con «Terme»
TRESCORE A febbraio si vociferava che la possibile data fosse il 13 aprile, in concomitanza con le elezioni politiche. Purtroppo, a poche settimane dalle consultazioni, ecco il fattaccio: il mancato arrivo agli uffici comunali del nulla osta da parte del Ministero degli Interni, che ha fatto «scadere» il termine dei 45 giorni dall'indizione del voto, entro cui il sindaco avrebbe dovuto convocare i comizi elettorali. E così il referendum consultivo per il cambio di denominazione della cittadina di Trescore da Balneario a Terme è saltato. Per poche settimane, però. Infatti con decreto pubblicato sul bollettino ufficiale, la Regione Lombardia ha stabilito che la data per la «chiamata alle urne» dei cittadini trescoresi per decidere se cambiare o meno il nome del proprio paese è quella di domenica 15 giugno.«A suo tempo – spiega il sindaco Alberto Finazzi – avevamo chiesto di poter fare il referendum insieme alle elezioni politiche anche per risparmiare denaro pubblico, ma soprattutto per garantirci una adeguata affluenza di cittadini. Alla fine, però, ci sono state difficoltà a Roma che hanno fatto saltare il "doppio voto". Quindi, avevamo chiesto alla Regione di poter fare il referendum a giugno, scegliendo su alcune date. Ebbene, è arrivato l'ok per il 15 giugno, e siamo molto contenti e soddisfatti, perché il referendum è un'ottima opportunità per i trescoresi per partecipare attivamente alla vita amministrativa, al di là delle posizione politiche». «C'è anche una notizia burocratica – aggiunge il sindaco – non ci saranno difficoltà per la presentazione dei documenti personali; rimarranno validi quelli che si hanno in casa attualmente e non ci saranno costi aggiuntivi per i cittadini».L'idea lanciata nel 2006L'idea di cambiare il nome di Trescore Balneario in Trescore Terme era nata nell'autunno 2006, durante un convegno organizzato dalla Comunità montana Val Cavallina su «Il termalismo». Sulla base di un sondaggio, peraltro molto partecipato, del periodico locale «La Lente», emanazione di una delle due componenti della lista di maggioranza «Viviamo Trescore» (l'altra componente è la Lega Nord), il sindaco aveva proposto di cambiare il nome. Un'idea lanciata per promuovere la cittadina termale in chiave turistica, forte delle notevoli potenzialità in campo culturale, artistico, agro-turistico e termale offerte da Trescore e dal suo circondario.«Trescore deve trovare un'alternativa al comparto artigianale e industriale – spiega l'assessore all'Urbanistica, Marco Bellini – La nuova denominazione di Trescore Terme potrebbe fungere da volano per una migliore promozione turistica. Il cambio del nome è un primo passo verso altri traguardi turistici, legati alla presenza delle Terme, ai nuovi scenari dati dall'ok alla variante Albano-Trescore, all'approvazione del piano di lottizzazione dell'Albarotto, che prevede l'insediamento di strutture alberghiere. Prossimamente, informeremo la cittadinanza con depliant e incontri pubblici».Le minoranze: c'è altro da fareNetta contrarietà da parte dei due gruppi consiliari di minoranza. «È un'iniziativa del solo sindaco di Trescore – commenta il capogruppo di Trescore Aperta, Bruno Fratus –. Peraltro, mai discussa e presentata alla cittadinanza. Sembra tanto una fuga dalla realtà del programma di opere pubbliche e rafforzamento della sicurezza proposto, ma mai realizzato in quattro anni di mandato amministrativo. Inoltre assomiglia tanto a una ricerca di problemi inutili. Quando invece i problemi interni sono altri, e ben più gravi. Insomma, una proposta inutile, peraltro fatta con soldi pubblici. Non credo, infatti, che una mutazione formale e nominale possa cambiare la qualità delle cose. La valorizzazione del turismo di Trescore passa attraverso una politica turistica più forte e più incisiva».«È una proposta assolutamente inutile – aggiunge Paolo Moretti, capogruppo della minoranza del Popolo della libertà –. Mi sembra che i problemi del paese siano altri. Prima di cambiare il vestito, bisogna cambiare il contenuto, cioè predisporre un progetto di promozione e valorizzazione turistica di Trescore. Perché non si è mai fatto uno studio turistico sul paese? E poi, quanti soldi sprecati: si sono appena cambiati i cartelli del paese, e ora si cambia il nome. Proprio non capisco questo referendum».
Tiziano Piazza (L'eco di Bergamo)
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