Bocche cucite dai sindacati mercoledì sera dopo il lungo incontro sui 56 esuberi alla Triumph International Rome di Trescore Balneario. «La fase è delicata», sottolineano i rappresentanti dei tessili che seguono la vertenza. Uno di quei momenti, spiegano, in cui si vanno a verificare fino in fondo le condizioni che potrebbero portare a una convergenza. Chiara dunque la riservatezza.
I 56 esuberi (su un organico di 120 persone a Trescore, che salgono a 250 con la rete vendita dei negozi monomarca) sono legati alla decisione dell'azienda di abbigliamento intimo, che fa capo alla multinazionale svizzera, di chiudere il magazzino di Trescore, trasferendo la logistica all'estero, in un altro centro del gruppo in Francia. Una decisione che l'azienda ha sempre presentato come definitiva, tanto che l'11 febbraio è stata formalmente aperta la procedura di mobilità.
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