
Da quattrocentesca casa fortificata, luogo strategico di difesa all'imbocco della Valle Cavallina, a cornice da sogno per matrimoni e festeggiamenti. Villa Suardi, proprietà, a Trescore, della famiglia omonima.
Dall'incontro tra la famiglia Suardi e una nota società orobica di catering, la Longhi Banqueting, nasce infatti l'idea di utilizzare il piano terra della magione come location per pranzi nuziali, anniversari e affini.
Qualche giorno fa l'iniziativa è stata presentata ufficialmente con un open day decisamente affollato. E adesso, le prenotazioni sono aperte: «Le sale utilizzate per le feste sono le cinque del piano terra, in grado di ospitare in tutto fino a 180 persone, cui si aggiunge una galleria che da sola può ospitare un centinaio di invitati», spiega Longhi. E per la prossima primavera, a partire da metà febbraio, sarà disponibile anche una veranda mobile con vetrate che affacciano sul parco. Parco che, nelle forme attuali, è ottocentesco: al XIX secolo risale infatti l'ultimo rifacimento della villa, con un'importante modifica: la strada viene portata all'esterno, il transito di veicoli all'interno cessa e il grande giardino che circonda il palazzo assume l'aspetto di oggi. Preparandosi a fare da sfondo alle foto festose degli sposini.
Tratto: L'eco di Bergamo



Dal Paese del Sol Levante alla Valle Cavallina, per ammirare gli affreschi di Lorenzo Lotto. Arrivano fin dal Giappone gli stuoli di curiosi, armati di guide, pronti a visitare l’oratorio Suardi, a Trescore Balneario. La piccola chiesa, che si trova nel parco della villa Suardi, risale alla fine del XV secolo. Sulle pareti, il Lotto dipinse nel 1524 una serie di affreschi che, in una sorta di fumetto ante litteram, raccontano per immagini le storie della vita delle Sante Barbara e Brigida. E lo fece così bene che oggi quei muri racchiudono «un’opera d’arte straordinaria, che davvero non ha niente da invidiare alle più conosciute città d’arte del nostro Paese – assicura Marco Patelli, della Pro loco di Trescore –. I visitatori l’hanno capito, tanto che per vedere questo capolavoro i gruppi arrivano non solo da molte città d’Italia, ma anche dall’estero».


