L'idea ha origini Oltremanica, ma da qualche tempo il «Town centre management» sta prendendo piede anche in Italia: Toscana, Umbria (dove sono attivi pure dei corsi per formare gli operatori), centri grandi e piccoli sparsi qua e là per il Belpaese. Una lista alla quale, adesso, vorrebbe aggiungersi anche Trescore, che come filo conduttore e tema di fondo del proprio Piano di governo del territorio (Pgt) sta lavorando proprio a un progetto di gestione manageriale del centro urbano.
In attesa di studiare per l'iniziativa un nome che suoni un po' meno anglosassone («ci stiamo lavorando»), l'assessore all'Urbanistica Marco Bellini spiega di cosa si tratta: «L'obiettivo è una gestione diversa, più sinergica, del centro urbano. Alla base c'è l'individuazione di una figura (il manager, per l'appunto, ndr) che coordini le attività commerciali, i servizi, gli assessorati e le associazioni di categoria, coinvolgendo tutti questi attori in progetti e iniziative comuni, occupandosi di promozione e marketing del territorio e risolvendo gli eventuali problemi».
Gli ingredienti fondamentali, naturalmente, sono il commercio e il turismo, che per Trescore significa arte (basti citare gli affreschi del Lotto a Villa Suardi, che attirano centinaia di visitatori al mese, anche dall'estero), natura (con il neonato parco sovraccomunale del Malmera, dei Montecchi e del Colle degli Angeli) e terme. Più, per il futuro (verrà anche questo inserito nel Pgt), un circuito tra ville e castelli (senza trascurare agriturismo e ristoranti).
«Il town centre management permetterebbe, per esempio, di dar vita a sconti concordati tra i negozi, ad attività culturali e sociali condivise, a proposte per conciliare cultura e sapori – osserva l'architetto Cosimo Caputo, che sta curando la redazione del Piano di governo del territorio della cittadina –. Nelle sedi del turismo si potrebbe fornire materiale informativo sulle attività commerciali e gastronomiche tradizionali, e viceversa, i negozi potrebbero diventare veicolo di promozione turistica».
Per confrontarsi sulla proposta con i diretti interessati, ovvero commercianti e associazioni, il Comune ha organizzato lunedì sera un'assemblea pubblica. Numerosi e attenti i presenti, che nel corso del dibattito hanno però sollevato alcuni possibili problemi, in primis quello della storica mancanza di coordinamento tra i commercianti del paese: «Non c'è nessuna associazione che li rappresenti, nessuna voce comune, ci si può confrontare solo con i singoli», hanno osservato alcuni dei presenti. Mentre altri rilevano che la proposta pare sì buona, ma ricorda progetti su cui si è lavorato in passato, e che si sono un po' arenati, anche per la difficoltà di coinvolgere i commercianti.
«Capisco i dubbi di chi sente da tempo parlare di queste cose, ma credo che il Pgt sia davvero l'occasione per mettere in campo un progetto ampio, una strategia globale che includa quanto si è già fatto e rilanci delle azioni concrete per realizzare la vocazione turistica di Trescore», ha replicato Bellini.
Uno dei cardini della proposta per il rilancio del centro è la riduzione del numero di veicoli che circolano nella zona storica: «Abbiamo ipotizzato un sistema di parcheggi-satellite all'esterno del centro, per favorire la pedonalizzazione», prosegue Caputo. E poi c'è il Piano del colore, con indicazioni precise per il recupero delle facciate dei palazzi del centro storico: anch'esso confluirà nel Pgt e diventerà un ingrediente in più per la valorizzazione dell'intera zona.
Oltre all'idea di sviluppo del centro città tramite il town centre management, il Pgt che si sta delineando per Trescore avrebbe tra i suoi cardini anche la valorizzazione del verde (in particolare del Parco locale di interesse sovraccomunale) e il suo collegamento, tramite appositi varchi, con il centro abitato.
Fausta Morandi (L'Eco di Bergamo)
venerdì 29 gennaio 2010
Triumph, Donora e Bianchi: operai in piazza
QUATTRO ORE di presidio, oggi pomeriggio, davanti ai cancelli dello stabilimento di Trescore Balneario per chiedere la salvaguardia dei 56 posti di lavoro a rischio dopo la decisione della proprietà di chiudere il magazzino all’interno del sito produttivo. I 120 dipendenti della Triumph, leader nella commercializzazione di capi di intimo, torneranno ad incrociare le braccia, oggi, dalle 13.30 alle 17.30 dopo che già ieri avevano scioperato dalle 7 alle 11.30 per ottenere la revisione del piano aziendale. Una mobilitazione scattata mentre, in contemporanea, a Cortenuova tornavano a farsi sentire i lavoratori della Donora, che dal 27 dicembre non beneficiano più della cassa integrazione, e, a Treviglio, si mobilitavano quelli della Bianchi, storico marchio delle biciclette ora controllato da Cycleurope, dove i sindacati chiedono il ritiro di tre licenziamenti e il ricorso agli ammortizzatori sociali.
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Foto: Alternainsieme
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